rennaLa vera magia ha il colore della notte, quando la luce delle stelle buca lo sfondo nero del cielo.

La vera magia soffia come il respiro dell’inverno, quando il freddo rallenta lo scorrere del tempo.

La vera magia brilla come i cristalli di neve, che brillano come diamanti.

La vera magia è il sussurro del  silenzio. È la Notte di Natale… (continua)

 

rennaLa vera magia ha il colore della notte, quando la luce delle stelle buca lo sfondo nero del cielo. La vera magia soffia come il respiro dell’inverno, quando il freddo sembra rallentare lo scorrere del tempo. La vera magia brilla come i cristalli di neve, che brillano come diamanti. La vera magia è il sussurro del  silenzio. È la Notte di Natale.

Quindi se sentirete uno strano ticchettio, è quello dei miei denti, porcaccia miseria! Che freddo-che freddo-che freddoooo qui al Circolo Polare Artico! Mi sono infilata il piumino più caldo, gli scarponcini più caldi, i guanti più caldi ma vi ssicuro che sto morendo di freddo. Sono una donna di città, non da Polo! Ma non volevo perdere l’occasione di intervistare una delle protagoniste assolute di questa notte fantastica: una delle renne di Babbo Natale! Ah, eccola.

-Buona-na-na sera Si-signora Ren-na-na-na.

-Che c’è bionda, parli in modo strano!

-Ho freddd-ddissimo!

-Ma che dici? Si sta così bene, siamo sotto di 30 gradi, non è malaccio!

-Sarà, ma i-io-o-o sto conge-gelando… possia-a-a-amo iniziare l’intervista?

-Ma certo piccola ghiacciolina, dimmi tutto!

-Lei ha degli splendidi o-occhi blu!

-Ah, grazie, li hai notati? E hai visto quelli che sfoggio in estate?

-Perché? Non sono uguali?

-Ma no, ti prego, non dirmi che siamo famose soltanto perché voliamo al comando di quel barbuto omaccione la Notte di Natale. Credevo fossi qui per sapere dei miei occhi!

-Oh…io veramente… pensavo che…volevo chiederli come…

-Ghiaciolina, prima di fare una domanda inopportuna e scema tipo Come fanno a volare le renne?, stammi a sentire. Qui al Circolo Polare Artico la vita è dura. D’estate il sole non tramonta mai e la sua luce è accecante perché è riflessa dalla neve e dal ghiaccio. E d’inverno c’è quasi buio pesto perché il Sole non sorge mai! E allora noi super-meravigliosi-unici animali ci siamo adattati!

-Già, immagino. E come?

-D’estate i nostri occhi diventano di un bel giallo dorato mentre d’inverno, come puoi vedere se ti avvicini al mio muso, sono blu! Invidiosa, eh?

-Beh sì, un po’. Sarebbe bellissimo avere occhi che cambiano con le stagioni! E che magia è questa? Mangiate qualcosa che vi fa cambiare colore?

-Oh, nessuna magia e nessun pranzetto colorante. A proposito, se vedi dei licheni, dimmelo perché avrei un po’ fame… E magari anche quei deliziosi funghetti. Ah, no, i funghetti no. Ho promesso a babbone di non mangiarne fino a fine consegna. Bof, che noia… Dicevo? Ah sì.  Il colore non cambia nell’iride, la parte colorata dell’occhio, ma in uno strato più profondo dietro la rétina, chiamato tapetum lucidum.

-Ah sì lo conosco, ce l’hanno anche i gatti! Per questo i loro occhi sono catarifrangenti.

-Certo bipede, proprio così.

-Ehi mi ha appena chiamata bipede, signora Renna: sarà mica un gatto travestito?

-No, ma il babbone ha un gatto e quando sparlano di voi umani, il felino vi chiama così: bipedi.

-Ah ecco, immaginavo ci fosse lo zampino di un micio.

-Ma torniamo ai miei colori! Quando il tapetum è blu, è riflessa il 50 per cento di luce in meno rispetto a quando è dorato. Quindi in questo periodo vedo meno bene ma i miei occhi sono 1000 volte più sensibili alla luce! Ehi, non dirlo al babbone che vediamo poco altrimenti ci fa lavorare d’estate e sai col caldo che noia mostruosa portare in giro i regali? E poi chissà che puzza il babbone sudato… Muahahahaaa!

-Mhh, già. Ma la prego, mi parli ancora dei suoi occhi!

-Quando è inverno, viviamo in un eterno crepuscolo, così le nostre pupille si dilatano per far entrare più luce possibile. La parte davanti dell’occhio, non solo del mio ma anche del tuo, è piena di una gelatina chiamata umor vitreo che serve per proteggere dai traumi e per fare da “imbottitura”. E poi essendo trasparente fa passare la luce. Questo fluido è continuamente rinnovato e quello vecchio drenato, cioè assorbito dalla rete di capillari, come se fossero delle micro-aspirapolveri. Ma se il meccanismo di “aspiraizone” si inceppa, il fluido si accumula e la pressione sull’occhio aumenta, un po’ come avere una canna da giardino in cui scorre acqua ma se la schiacci con un piede, comincerà a gonfiarsi prima dell’ostacolo. A questo punto le fibre che formano il tapetum lucidum risentono della pressione aumentata e si schiacciano una contro l’altra, come le persone sugli autobus nell’ora di punta. In queste condizioni “stropicciate” il tapetum riflette una luce blu e non dorata.

-Sorprendente!

-Già, ma ora devo andare a lavorare. Il babbone ha già rotto i palchi a tutte quante, è roppo ansioso! Stanotte vuol partire prima, teme la nebbia, eventuali contrattempi, la concorrrenza e…

-La concorrenza?

-Ma sì gli americani fanno volare i droni  e i cinesi stanno tentando di far volare delle renne di plastica, guarda non se ne può più! Meno male che Natale viene una volta all’anno.

-Signora Renna, sa che mi sono perfino dimenticata del freddo?

-Eh, già, è il fascino della fisica, bipede! Buon Natale, devo volare viaaaaaaaa!

-Buon Natale signora Renna! E mi saluti le sue colleghe!

Ops. Non le ho chiesto come fanno a volare. Brrrrrr.