quark pack

Alle volte ho la netta sensazione che i meteorologi ci prendano in giro. Annunciano imminenti temporali quando in cielo non si vede nemmeno l’ombra di una nuvola, prevedono abbassamenti di temperatura quando invece sembra di stare ai tropici. Lo faranno per farci stare tranquilli e deliziarci con pie illusioni?

Mentre i vari Caronte e Annibale rendono la nostra atmosfera una bolla infernale, sentite cosa accade qui sulla Terra.
I fisici del Brookhaven National Laboratory hanno fatto scontrare ioni d’oro per sviluppare un’energia “primordiale”, simile cioè a quella che scaldava i primi istanti di vita del nostro Universo. Sapete quale valore della temperatura hanno raggiunto? I 4 miliardi di gradi centigradi. Circa 250.000 volte più calda di quella del centro del Sole!
A cosa serve tutto ciò? A indagare su cosa è successo durante i primi, misteriosi vagiti del nostro Universo.

Lo scontro violento degli ioni d’oro (viaggiavano a una velocità prossima a quella della luce) infatti ha provocato la rottura dei nuclei in vari frammenti, “liberando” i quark.
Normalmente i quark vivono legati uno all’altro e, grazie all’interazione di altre particelle chiamate gluoni (da “glue”, colla, in inglese) formano protoni e neutroni, cioè la materia ordinaria.
L’esperimento dunque ha replicato ciò che avvenne nel primo 10 milionesimo di secondo dopo il Big Bang, quando l’Universo era composto da un mix di quark e gluoni. Gli scienziati hanno notato che per quella frazione di secondo, i frammenti si sono comportati come se formassero un liquido. Sorprendente se si pensa che lo stesso comportamento fluido lo mostrano gruppi di atomi intrappolati in un ambiente vicino allo zero assoluto (-273,15 °C). E chissà che bel fresco…

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