cover salvagente


Qualche sera fa, ero a cena da un’amica. Mentre stavamo allegramente sghignazzando, a un certo punto le risa si sono tramutate in spanciate da soffocamento: il nostro amico Paolo ha sfondato la seggiolina di plastica su cui era seduto. La gravità ha pilotato il suo fondoschiena disegnando una caduta rapida, che il nostro amico ha tentato di rallentare aggrappandosi alla tovaglia… (continua)

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Qualche sera fa, ero a cena da un’amica. Mentre stavamo allegramente sghignazzando, a un certo punto le risa si sono tramutate in spanciate da soffocamento: il nostro amico Paolo ha sfondato la seggiolina di plastica su cui era seduto. La gravità ha pilotato il suo fondoschiena disegnando una caduta rapida, che il nostro amico ha tentato di rallentare aggrappandosi alla tovaglia. Ma l’attrito presente fra la stoffa e la base della bottiglia di vino ha causato il rovesciamento della suddetta, che ovviamente ha puntato il suo collo verso di me. Morale: chiazza di vino enorme sull’abitino beige con conseguente assorbimento da parte del tessuto, fino a raggiungere la pelle. Paolo si è rimesso in piedi come un circense provetto e io mi sono subito infilata in doccia.

Mentre la padrona di casa metteva a bagno il mio vestito in una bacinella, mi chiede: “Tu questa la usi?” e mi mostra una palla di plastica. Mi spiega che va infilata in lavatrice per ridurre al minimo il consumo di detersivo. Anzi nei casi meno “gravi” il detersivo può anche essere evitato! Mi spiega che è piena di grani di ceramica e che strappa via lo sporco in modo “naturale” e che gliel’ha regalata un suo caro amico. Non riuscivo a capire come e perché dei grani di ceramica avrebbero potuto staccare lo sporco e ho indagato. 

Infatti la palla è una palla. Leggo sui siti che l’hanno analizzata e stroncata che non c’è alcuna base scientifica.

La  chimica dei detersivi, quelli "veri",  è molto affascinante. Perché  questi prodotti “non lavano” propriamente le macchie. La forza lavante è sempre e solo dell’acqua.

I tensioattivi, il nome tecnico dei detersivi, sono molecole che rendono l’acqua più “penetrante”, in modo che riesca a insinuarsi fra le molecole di sporco e quelle del tessuto. La dimostrazione è facile: si riescono a fare le bolle solo se all’acqua aggiungiamo del detersivo. L’acqua diventa più elastica, cioè si abbassa la sua “tensione superficiale”. Dopo che lo sporco è stato “scardinato”, le molecole di detersivo lo accerchiano per impedire che si riagganci ai tessuti. Il tutto avviene con un gioco di attrazioni elettriche fra i tensiottivi (che hanno la “testa” e la “coda” cariche in modo opposto), l’acqua (che è una molecola fortemente bipolare, cioè ha un accumulo positivo e uno negativo dovuto al fatto che l’ossigeno attira fortemente gli elettroni dei due idrogeni) e lo sporco, che è elettricamente carico e quindi viene attirato dall’acqua e dal tensioattivo.

Una volta un produttore di detersivi mi disse che le formule super-concentrate si sono rivelate un flop. I consumatori "vogliono" usare tanto prodotto: l'idea di versarne sulla spugna o in lavatrice solo un "zic", non è convincente. Incredibile, vero?