alien inside

Capita spesso che mi chiedano se esistano gli extraterrestri. Dopo aver bofonchiato le solite cose (Ci sono progetti scientifici che stanno indagando…bla…bla) mi chiedono del caso Roswell, passando per E.T. fino ad arrivare a Star Trek. Bene. Per interrompere il flusso di entusiasmo filo-extragalattico faccio la seguente affermazione:

Non sappiamo neanche perché siamo qui noi, sulla Terra….”

Sguardo con salvaschermo del mio interlocutore: leggo la sua paura negli occhi, non starò per caso iniziando un mattone filosofico-scientifico-religioso, vero? Tranquillo, vorrei solo accennare al Principio Antropico

Aperto solo per noi?

alien inside

Capita spesso che mi chiedano se esistano gli extraterrestri. Dopo aver bofonchiato le solite cose (Ci sono progetti scientifici che stanno indagando…bla…bla) mi chiedono del caso Roswell, passando per E.T. fino ad arrivare a Star Trek. Bene. Per interrompere il flusso di entusiasmo filo-extragalattico faccio la seguente affermazione:

Non sappiamo neanche perché siamo qui noi, sulla Terra….”

Sguardo con salvaschermo del mio interlocutore: leggo la sua paura negli occhi, non starò per caso iniziando un mattone filosofico-scientifico-religioso, vero? Tranquillo, vorrei solo accennare al Principio Antropico

Avrebbe senso proiettare un film al cinema se la sala fosse deserta? La risposta è ovvia. Meno scontata se al posto del cinema immaginiamo ci sia…l’Universo.
A un certo infatti punto i fisici teorici si sono chiesti se sia davvero un caso che la vita si sia sviluppata oppure l’Universo ha caratteristiche per cui la vita doveva svilupparsi. Ecco il fascino irresistibile della fisica: si parla di “freddi” numeri e formule e senza accorgersene ci si trova a nuotare nella filosofia più pura con il principio antropico: secondo i suoi sostenitori, dunque, il film è proiettato appositamente per noi. Come fanno a sostenerlo? In due parole: costanti fondamentali.

Avete mai montato uno di quei famosissimi mobili svedesi legno-viti-istruzioni-tutto compreso?
Ecco, l’Universo è come quel mobile. Sta in piedi grazie a delle viti perfettamente calibrate per lui: le costanti fondamentali, appunto. Raramente brillano sotto i riflettori (vuoi mettere essere quello snobbissimo bosone di Higgs?) eppure i loro valori hanno plasmato il nostro Universo: atomi, molecole, espansione del cosmo, la nostra vita…tutte le costanti sembrano esser state “sintonizzate” sui valori adatti allo sviluppo di materia, della sua seprazione dall'energia e della vita. Per esempio, consideriamo le 4 costanti adimensionali legate alle forze fondamentali.Cosa succederebbe se i loro valori fossero leggermente più grandi o più piccoli?

La costante di struttura fine α – forza elettromagnetica

Vale 1/137. Esprime “quanto” le cariche elettriche sentono la reciproca attrazione o repulsione. Se il suo valore fosse leggermente più grande, non ci sarebbe differenza fra materia e radiazione. Se fosse più piccola, le particelle cariche ignorerebbero l’attrazione o la repulsione. Così per esempio gli atomi non esisterebbero perché elettroni e nucleo non sentirebbero la reciproca attrazione. Vi rendete conto che la cioccolata non esisterebbe? Drammatico.

La costante αs – forza forte

Esprime l’intensità con cui i nucleoni (protoni e neutroni) si attraggono. Se fosse il 2% più grande, non avremmo molecole di elio e deuterio perché i protoni fonderebbero insieme. E non esisterebbe l’Universo perché tutto l’idrogneo dell’Universo si sarebbe fuso nei primi istanti di vita.

La costante αw – forza debole

E’ coinvolta nel decadimento delle particelle, in particolare agisce fra quark (componenti di protoni e neutroni) e leptoni (per esempio gli elettroni). Se fosse leggermente più grande, l’universo sarebbe composto solo da idrogeno: i neutroni infatti sarebbero decaduti tutti in protoni, non ci sarebbero stati neutroni per formare deuterio, per iniziare la sintesi degli elementi nelle stelle. Se fosse stata leggermente più piccola, parte dei neutroni sarebbero decaduti in protoni ed elettroni: si sarebbero così formate solo molecole di elio, con due protoni e due neutroni per ciascuna. Non sarebbe dunque esistito il materiale nucleare che sostiene le stelle, cioè l’idrogeno.

La costante αg – forza di gravità

Se fosse stata diversa, non ci sarebbe stata l’espansione dell’Universo secondo il ritmo attuale e il nostro Sole non avrebbe potuto formarsi. Per essere la forza più debole delle quattro, direi che ha un certo peso…

Gli esempi potrebbero continuare con altre costanti, come la massa dell’elettrone e delle altre particelle, la velocità della luce, ecc. . E si potrebbe discutere perfino se davvero le costanti sono…costanti. Il Principio Antropico è ampiamente discutibile e gli spunti filosofici innumerevoli.

Non sono però d’accordo con il fisico teorico Stephen Webb, autore del bel libro Se l’Universo brulica di alieni, dove sono tutti quanti? (Sironi Editore, 2002), che a pagina 199 esprime tutto il suo scetticismo sulla necessità di dare spiegazioni di questo tipo (cioè interrogarsi sui vari “se”). Credo che qualunque osservazione in campo scientifico possa stimolare idee nuove e diversi punti vista. Mentre scrivevo questo post, ho pensato a cosa sarebbe stato un cielo senza stelle per colpa di una α diversa: di sicuro non avremmo avuto gli oroscopi (e non è una brutta notizia).