le creme di un tempo

Maschi vi avverto, questo post vi annoierà fino a farvi crescere la barba fino alle ginocchia. Se volete fare altro, non mi offendo. Però se proprio insistete, mi fa piacere rivelare anche a voi le performance della moderna chimica cosmetica.
Adoro il makeup, sono incantata dai progressi che la chimica ha fatto in questi ultimi anni e se vi raccontassi la mia beauty routine pensereste che mi alzo alle cinque del mattino per completarla. E invece mi bastano dieci minuti (dopo anni e anni e anni di pratica). Il trucco non è un inganno: è un linguaggio fatto di colori e texture con il quale la mente lascia una traccia sul viso. Chi non è avvezzo, vedendomi al mattino potrebbe pensare che, più che un trucco, è una parmigiana di tre strati: il primer * per lisciare la pelle, il fondotinta per avere un colorito che non faccia spaventare i bambini e alla fine un tocco di cipria per il tocco di opaco-ma-non-morto che mi piace tanto perché l’effetto porcellana è così chic. Grande notizia: grazie alla chimica ora la stratificazione perfetta si ottiene con un solo prodotto. Vorrei segnalarvi, gentili science lovers, che è appena uscito un prodotto me-ra-vi-glio-so.

(continua)

Bella chimica!

le creme di un tempo

Maschi vi avverto, questo post vi annoierà fino a farvi crescere la barba fino alle ginocchia. Se volete fare altro, non mi offendo. Però se proprio insistete, mi fa piacere rivelare anche a voi le performance della moderna chimica cosmetica.
Adoro il makeup, sono incantata dai progressi che la chimica ha fatto in questi ultimi anni e se vi raccontassi la mia beauty routine pensereste che mi alzo alle cinque del mattino per completarla. E invece mi bastano dieci minuti (dopo anni e anni e anni di pratica). Il trucco non è un inganno: è un linguaggio fatto di colori e texture con il quale la mente lascia una traccia sul viso. Chi non è avvezzo, vedendomi al mattino potrebbe pensare che, più che un trucco, è una parmigiana di tre strati: il primer * per lisciare la pelle, il fondotinta per avere un colorito che non faccia spaventare i bambini e alla fine un tocco di cipria per il tocco di opaco-ma-non-morto che mi piace tanto perché l’effetto porcellana è così chic. Grande notizia: grazie alla chimica ora la stratificazione perfetta si ottiene con un solo prodotto. Vorrei segnalarvi, gentili science lovers, che è appena uscito un prodotto me-ra-vi-glio-so.

E’ un fondotinta che svolge tre mansioni: fa da primer, da fondotinta (ovvio) e da correttore. Quando sono stata alla presentazione per la stampa, ero scettica: sì va beh, ho pensato, e poi? Sarà la solita trovata del marketing. E invece è tutto vero. L’ho provato sulla mia pelle (di 44 ani, mista, con diversi puntini e macchioline, occhiaie). Il fluido si stende sulla pelle senza “impregnarla”, si limita ad “appoggiarsi” grazie a una rete di polimeri flessibile nella quale i pigmenti incastonati colorano e minimizzano le discromie (tecnologia: PVP in propylene glycol). Il mix di ingredienti è davvero notevole: non ho mai visto una tenuta del genere, soprattutto a lunga durata. Non è necessario spolverare alla fine con la cipria perché rimane opaco ma non “spento”. Per noi maniache del makeup è perfetto anche per creare quel nude look (stupendo, sofisticato, non facilissimo da realizzare) visto moltisismo sulle passerelle di questo inverno.
Se volete questo favoloso prodotto, qui sotto trovate le info. Unica avvertenza: bisogna esser un po’ esperte con la stesura del fondotinta liquido perché se per caso metteste sulla spugnetta o sul pennello una quantità insufficiente di prodotto per vestire tutto il viso, non potete aggiungerlo in seguito perché la stratificazione del prodotto è così “perfetta” che il quid in più non riesce ad amalgamarsi facilmente. È come voler aggiungere altri ingredienti a parmigiana finita. Non si fa.

Nome: Max Factor Facefinity All Day Flawness 3 in 1 Foundation
Dove: nella grande distribuzione
Costo: 18,90 euro
Quanti colori: 6
Per chi: per tutti i tipi di pelle
(*) In realtà è da molto tempo che ho rinunciato al primer perché la maggior parte di quelli in circolazione contengono una percentuale elevata di silicone fluido (catene di silicio e ossigeno), che lascia sulla pelle una sensazione di “finta untuosità” che detesto. Credo che nella testa dei formulatori ci fosse il desiderio di una texture setosa: ok, i formulatori son tutti uomini, evidentemente perché non c’avete azzeccato per niente. E poi questi primer così gonfi di silicone rimangono in superficie, tendono a scivolare, portando così il trucco che dovrebbero invece fissare.

Foto: Sfilata Balmain. Questo nude look “sembra” facile, in realtà è molto complesso. Se volete in un prossimo post ve lo “analizzo” 😉