saleConfesso, lo uso: era un gadget allegato a una cartella stampa che mi era arrivata per informarmi sulle fantastiche proprietà di una crema antirughe. La crema non l’ho provata, il sale sì. Avrei dovuto sentire, secondo il depliant che lo accompagnava,  un sapore diverso ma le mie papille gustative non sono così fini (o forse sono più allenate a scoprire le differenze fra vari cioccolati). Poi ho scoperto che attorno al sale dell’Himalaya c’è tutta un’aura di salutismo: questo cloruro di sodio color tramonto fa bene per qualsiasi cosa, grazie al suo contenuto di minerali: aiuta l’idratazione (ovvio, il sale trattiene l’acqua), stimola il metabolismo (mah…), abbassa la pressione (sì certo, e io sono posseduta dallo spirito di Madame Curie), fortifica le ossa (eh come no), elimina le tossine (e io ho sposato Babbo Natale)… E mi fermo qui perché la lista è lunghissima. Son tutte cavolate. A cominciare dal nome.(continua)

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Confesso, lo uso: era un gadget allegato a una cartella stampa che mi era arrivata per informarmi sulle fantastiche proprietà di una crema antirughe. La crema non l’ho provata, il sale sì. Avrei dovuto sentire, secondo il depliant che lo accompagnava,  un sapore diverso ma le mie papille gustative non sono così fini (o forse sono più allenate a scoprire le differenze fra vari cioccolati). Poi ho scoperto che attorno al sale dell’Himalaya c’è tutta un’aura di salutismo: questo cloruro di sodio color tramonto fa bene per qualsiasi cosa, grazie al suo contenuto di minerali: aiuta l’idratazione (ovvio, il sale trattiene l’acqua), stimola il metabolismo (mah…), abbassa la pressione (sì certo, e io sono posseduta dallo spirito di Madame Curie), fortifica le ossa (eh come no), elimina le tossine (e io ho sposato Babbo Natale)… E mi fermo qui perché la lista è lunghissima. Son tutte cavolate. A cominciare dal nome.

Se uno mi dice: questo è Cioccolato Alpino, non mi viene il sospetto che possa essere confezionato a Catanzaro. Colpa mia che sono una consumatrice disattenta ma alle volte uno crede di potersi fidare. Sbagliato. Quando ci sono di mezzo i soldi, mai fidarsi. E così uno si immagina che il sale rosa provenga dalle montagne incontaminate dell’Himalaya, dove frescura, pace e tranquillità regnano sovrane e rendono questo sale puro e prezioso… La leggenda vuole che il sale venga raccolto a mano, disturbando tra l’altro le pucciosissime antilopi e capre di montagna che il sale lo leccano per questioni vitali. La verità è che il sale rosa dell’Himalaya proviene dalla minera Khewra, nella regione del Punjabi in Pakistan, localizzata a 300 km dalla catena montuosa dell’Hymalaia. Ed è estratto a suon di esplosioni: i tecnici, una volta individuato il giacimento, fanno una serie di fori, li riempiono con dinamite oppure nitrato di ammonio e… Bum!

Chi vende il sale rosa, sostiene che contiene 84 minerali preziosi per la salute. Nella lista sono compresi radio, piombo, arsenico, cadmio… guarda caso non vengono mai citati. Sono tutti tossici per la salute ma per fortuna presenti in piccolissime quantità (è peggio respirare l’aria di una metropoli inquinata che mangiarsi l’insalata condita con il sale rosa, per dire).

Io continuerò ad usarlo fino a quando finirò la confezione. Per un solo motivo: è rosa, mi piace il colore, che è dovuto alle intrusioni di rame e ferro. Se  un giorno vorrò proprio fare la fighetta in cucina, comprerò il sale marino integrale di Cervia: ottenuto dall’acqua di mare facendola evaporare al Sole, trattiene iodio, zinco, rame, manganese e ferro. Non subisce trattamenti sbiancanti e non è addizionato con antiagglomeranti. Abbiamo in Italia un sale così prezioso, lasciamo perdere le scemenze che vengono dall’estero, che ne dite?salerosa