gattosilverIl mondo delle auto mi affascina un sacco. Forse perché sono innamorata della mia vecchia Smart, forse perché quando vado dal meccanico mi sento ignorantissima e vorrei colmare le mie lacune, profonde come il Grand Canyon. O forse perché a bordo di un’auto c’è un sacco di Fisica! Comunque, scommetto che voi, a differenza di me, già sapevate che esiste un Tread Wear Indicator, l’indicatore di usura del battistrada, che è proprio lì, sulle gomme…(continua)

smartpoisIl mondo delle auto mi affascina un sacco. Forse perché sono innamorata della mia vecchia Smart, forse perché quando vado dal meccanico mi sento ignorantissima e vorrei colmare queste le mie lacune profonde come il Grand Canyon. O forse perché a bordo di un’auto c’è un sacco di Fisica! Comunque, scommetto che voi, a differenza di me, già sapevate che esiste un Tread Wear Indicator, l’indicatore di usura del battistrada, che è proprio lì, sulle gomme…

1) Cosa  sorregge l’auto?

E’ l’aria che riempie lo pneumatico a sostenere il peso dell’auto e non la gomma in sé. Di questo particolare ci si accorge solo quando si buca: senza aria, la gomma è inutilizzabile. A meno che si usino le gomme runflat: sono rinforzate nelle strutture laterali in modo che siano capaci di sopportare il peso della vettura e dei suoi occupanti. Questo utile espediente, però, non dura a lungo: si può proseguire solo per 80 km (ma questo valore dipende dal costruttore) e mentre si guida non bisogna superare la velocità di 80 km/h.

2) Perché il battistrada ha le scanalature?

Per aumentare l’attrito sull’asfalto, che a sua volta influisce sull’accelerazione massima e sullo spazio di frenata. Il disegno delle scanalature è importante anche durante la pioggia: lo strato d’acqua che si forma fra le gomme e il terreno infatti diminuisce l’aderenza e le scanalature servono per far fluire lontano l’acqua che si accumula, scongiurando l’effetto dell’acqua-planning (quando l’acqua forma uno strato d’acqua sotto le gomme che fa scivolare l’auto come fosse sul ghiaccio). Naturalmente il disegno deve essere un buon compromesso per affrontare una strada asciutta o bagnata. Le misurazioni dimostrano che in media con strada asciutta il coefficiente di attrito (c.a.) è di 0,7 e scende a 0,4 per strade bagnate. Se ci pensate la differenza è enorme: la macchina perde quasi il 50% di aderenza, ecco perché quando piove bisogna essere ancora più prudenti. Una curiosità: le gomme per le gare automobilistiche con un c.a. di 0,9 sull’asciutto, sono praticamente incollate al terreno. Un dato che fa riflettere: andando a 50 Km/h sull’asciutto, ci vogliono circa 25 metri per fermarsi completamente pigiando con decisione il freno. A 100 km/h lo spazio necessario quadruplica: sono necessari  100 metri!

3) Come faccio a capire se il battistrada è consumato?

Il metodo più casereccio e meno preciso: usare la moneta da 1 o 2 euro. Se lo pneumatico è estivo, si infila nella scanalatura una moneta da 1 euro: se le stelle sul bordo sono visibili, bisogna cambiare gomme. Per uno pneumatico invernale, si usa una moneta da 2 euro: se il bordo esterno argentato supera la scanalatura, lo pneumatico è da cambiare.

Il metodo tecnico: si usa un calibro di profondità. Si infila nella scanalatura e si leggono i millimetri. Il limite legale di usura è quando la profondità è pari a 1,6 mm in un punto qualsiasi del battistrada. 

Il metodo che manco immaginavo esistesse:  si guarda lo pneumatico e si cerca il tassello di usura, un piccolo “scalino” di gomma di 1,6 mm di spessore posto sul fondo della scanalatura. Se la gomma si consuma fino a quel livello, bisogna subito andare dal gommista a far shopping. Per trovare questo tassello bisogna guardare il fianco dello pneumatico e cercare il logo dell’azienda oppure un triangolino oppure la scritta TWI (Tread Wear Indicator, indicatore di usura del battistrada)

4) Perché gli pneumatici sono neri?

Perché contengono nero di carbone (o nerofumo), un pigmento costituito da particolari aggregati di atomi (come gli acini che formano un grappolo) di carbonio, ottenuto dalla combustione non completa di idrocarburi (provengono dal petrolio). Tale pigmento è usato anche nei toner delle fotocopiatrici, per esempio: negli pneumatici serve per aumentarne la resistenza all’usura. Ogni anno nel mondo si producono circa 8 miliardi di tonnellate: il 90% è assorbito dall’industria delle gomme, il 9% come pigmento e l’1% per altre applicazioni. Una volta gli pneumatici erano bianchi: è il colore della gomma naturale.

5) Perché si dice “lo” pneumatico?

Leggo sul sito dell’Accademia della Crusca che la scelta del “lo” è una scelta attenta ma se ci scappa di dire “il pneumatico” non è un errore. Meno male, perché “lo” proprio non mi viene spontaneo!

Fonti:

http://www.asaps.it/175-lo_spazio_di_arresto.html

http://hyperphysics.phy-astr.gsu.edu/hbase/mechanics/frictire.html

http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/pneumatico-pneumatico

http://www.carbon-black.org/index.php/what-is-carbon-black

http://www.todayifoundout.com/index.php/2011/07/making-tires-black-instead-of-the-natural-white-color-of-rubber-produces-a-much-stronger-and-longer-lasting-tire/

http://auto.howstuffworks.com/tire2.htm

http://www.michelin.it/pneumatici/scopri-e-condividi/il-mondo-degli-pneumatici/come-leggere-uno-pneumatico