pietraValle della Morte, California.

E’ il luogo più secco e caldo del Nord America: in estate vi sono in media 49 gradi (nel luglio del 2013 il termometro arrivò a 57) e i venti carichi di umidità regalano non più di 5 cm di pioggia. D’inverno invece il clima è piuttosto mite, raramente si raggiunge il congelamento e vi sono numerosi temporali.

Vi è un  terreno argilloso e secco, chiamato Racetrack Playa: è tutto ciò che rimane di un lago a circa 1100 metri sopra il livello del mare. Non ci sono le condizioni adatte per la crescita di vegetazione.

Durante la stagione delle piogge, l’acqua che scende dalle montagne lambisce la zona e forma un lago endoreico, cioè che non ha alcun collegamento con altre masse d’acqua. Ed è qui che inizia il mistero.

(continua)

 

pietraValle della Morte, California.

E’ il luogo più secco e caldo del Nord America: in estate vi sono in media 49 gradi (nel luglio del 2013 il termometro arrivò a 57) e i venti carichi di umidità regalano non più di 5 cm di pioggia. D’inverno invece il clima è piuttosto mite, raramente si raggiunge il congelamento e vi sono numerosi temporali.

Vi è un  terreno argilloso e secco, chiamato Racetrack Playa: è tutto ciò che rimane di un lago a circa 1100 metri sopra il livello del mare. Non ci sono le condizioni adatte per la crescita di vegetazione. Durante la stagione delle piogge, l’acqua che scende dalle montagne lambisce la zona e forma un lago endoreico, cioè che non ha alcun collegamento con altre masse d’acqua. Ed è qui che inizia il mistero.

Ci sono alcune rocce, di varie dimensioni e peso (fino a qualche centinaio di chili), che sembrano strisciare da sole su questa superficie piatta. Nessuno le spinge. Possono stare ferme per anni e poi percorrere qualche centimetro o qualche metro. Eppure la traccia che lasciano è un segno inequivocabile. Chi o meglio che cosa muove queste pietre?

L'enigma è stato risolto dai ricercatori della Scripps Institution of Oceanography dell’University of California San Diego. Poteva essere l’esperimento più noioso della Storia, ha commentato uno degli studiosi. Invece… andiamo con ordine.

Gli scienziati nel 2011 hanno dotato 15 rocce con uno speciale GPS (v. foto in basso) e installato una stazione meteo per misurare la velocità delle raffiche di vento. E nel dicembre 2013  hanno osservato il movimento di alcune pietre. Che cosa le muove? Una rara ma non impossibile combinazione di fattori: pioggia, vento, ghiaccio e sole:

1) piove e la superficie si riempie di acqua. 2) nelle fredde notti invernali si forma un sottile strato di ghiaccio: le pietre non ne sono ricoperte ma circondate per pochi millimetri alla base. 3) Nei giorni soleggiati il ghiaccio inizia a fondere e si rompe in grandi “pannelli” spessi 3-5 mm, che il vento di circa 16 km/h riesce a spingere lungo al superficie. E le rocce incastonate nelle lastre lasciano una traccia sul fango. La loro velocità è di circa 2-6 metri al minuto, una velocità quasi impercettibile se osservata da lontano.

pietra2

Perchè il terreno è fatto ad esagoni? Grazie al Sole, l’acqua evapora lasciando una superficie frammentata come un mosaico, con la particolarità che le “tessere” sono di forma esagonale, separate da pochi millimetri. Nessun mistero: mentre l’acqua evapora, nel materiale si instaurano delle forze di tensione che tendono a far “restringere” la terra. Lo stesso fenomeno lo vediamo quando facciamo raffreddare un budino: in superficie si crea una pellicola “tesa” povera di acqua che aderisce alle pareti del contenitore. Ebbene il terreno quando si restringe lo fa con uno schema esagonale perché è quello che permette alle forze di tensione di agire con un minor spreco di energia.

Fonti:

http://www.nps.gov/deva/naturescience/weather-and-climate.htm

Foundation Engineering Handbook http://www.sciencedaily.com/releases/2014/08/140828141902.htm