tempestaIl Sole si agita e noi non possiamo più né telefonare, né navigare in internet. La colpa del blackout di oggi è di una tempesta solare in atto che ha messo fuori uso i satelliti GPS e quelli di telefonia. La nostra stella è molto agitata: si sono verificati ben 3 brillamenti in 24 ore. I brillamenti sono eruzioni di materia incandescente (o meglio, di massa coronale, cioè massa della superficie del Sole, quella visibile) accompagnati da un vento solare molto energetico, che ha “soffiato” protoni ed elettroni verso la Terra. In somma, un po’ come quando il sugo che bolle nel pentolino schizza ovunque, il Sole ha schizzato materia verso la Terra…(continua)

 

tempestaIl Sole si agita e noi non possiamo più né telefonare, né navigare in internet. La colpa del blackout di oggi è di una tempesta solare in atto che ha messo fuori uso i satelliti GPS e quelli di telefonia. La nostra stella è molto agitata: si sono verificati ben 3 brillamenti in 24 ore. I brillamenti sono eruzioni di materia incandescente (o meglio, di massa coronale, cioè massa della superficie del Sole, quella visibile) accompagnati da un vento solare molto energetico, che ha “soffiato” protoni ed elettroni verso la Terra. Insomma, un po’ come quando il sugo che bolle nel pentolino schizza ovunque, il Sole ha schizzato materia verso la Terra.

Protoni ed elettroni sono particelle cariche e le apparecchiature elettroniche, che lavorano con flussi di elettroni, sono molto sensibili a questo vento “elettrizzante”. Il vento solare NON è pericoloso per noi terrestri perché siamo protetti dal campo magnetico: quando il vento arriva, si scontra con esso e si “separa”, un po’ come la superficie del mare si apre al passaggio della prua di una barca.

magnetosfera

Così alcune particelle sono deviate verso spazio, altre invece rimangono intrappolate dal campo magnetico lungo le sue linee e spiraleggiano avanti e indietro rimbalzando tra i poli: così si formano le aurore, sia australi che boreali. Le particelle intrappolate formano le fasce di Van Allen, dal nome dello scienziato John Van Allen: la fascia più interna si estende dai 700 ai 10.000 km di altitudine ed è formata da protoni molto energetici ed elettroni, poi c’è un intervallo di 3000 km e poi di nuovo la fascia più esterna, costellata principalmente da elettroni, distante dalla Terra tra i 13.000 e i 65.000 km.

I satelliti che sono lassù, vengono investiti in pieno dalle particelle cariche e hanno apposite protezioni ma quando l’intensità delle radiazioni è così forte, possono succedere guasti, come è avvenuto oggi. I tre brillamenti solo parzialmente sono stati diretti verso il nostro pianeta e per fortuna altrimenti i danni potevano essere più gravi. Il sole entra in “agitazione” ogni 11 anni e quelli delle ultime ore sono le eruzioni più intense di questo ultimo ciclo.

Fonti:

http://www.nationalgeographic.it/scienza/spazio/2014/06/13/news/tempesta_solare_in_arrivo-2180738/

Blackout di telefoni e internet, bufera sulle compagnie ma la colpa è di una Tempesta Solare!

http://www.ice.csic.es/personal/ferri/LASTRONOMIA/fasce_van_allen.pdf