beta-amiloide

Se uno critica, poi deve essere costruttivo, no? Allora ho provato a tradurre in termini più semplici l’abominevole articolo apparso su Repubblica.it dedicato alla futura cura dell’Alzheimer. Spero di esserci riuscita. E spero che il messaggio vi arrivi forte e chiaro: spesso, molto spesso se gli articoli di scienza risultano ostici, duri, incomprensibili la colpa non è di chi legge ma di chi scrive! E allora cominciamo: prima di tutto è necessario sapere che la demenza di Alzheimer è causata da un accumulo di proteine (beta-amiloide, in figura) nel cervello. La causa di quest’accumulo è sconosciuta. Ma oggi gli scienziati, dopo aver fatto alcuni esperimenti sui cervelli dei topi, sostengono di poter eliminare questi accumuli sul nascere grazie all’approccio degli intracorpi o anticorpi intracellulari. Di cosa si tratta? Andiamo con ordine…(continua)

beta-amiloide

Se uno critica, poi deve essere costruttivo, no? Allora ho provato a tradurre in termini più semplici l’abominevole articolo apparso su Repubblica.it dedicato alla cura dell’Alzheimer. Spero di esserci riuscita. E spero che il messaggio vi arrivi forte e chiaro: spesso, molto spesso se gli articoli di scienza risultano ostici, duri, incomprensibili la colpa non è di chi legge ma di chi scrive! E allora cominciamo: prima di tutto è necessario sapere che la demenza di Alzheimer è causata da un accumulo di proteine (beta-amiloide, in figura) nel cervello. La causa di quest’accumulo è sconosciuta. Ma oggi gli scienziati, dopo aver fatto alcuni esperimenti sui cervelli dei topi, sostengono di poter eliminare questi accumuli sul nascere grazie all’approccio degli intracorpi o anticorpi intracellulari. Di cosa si tratta? Andiamo con ordine.

Che cos’è un anticorpo?

Ne sentiamo parlare fin da quando siamo piccoli: gli anticorpi ci difendono dalle infezioni. Ma cosa sono “fisicamente”? Gli anticorpi sono delle proteine a forma di Y. Sono reclutate dal nostro sistema immunitario per identificare e neutralizzare i corpi estranei come batteri e virus. Ogni anticorpo, come un militare specializzato, ha un solo obiettivo e come una chiave che apre una sola porta, l’anticorpo si “incastra” nella toppa dell’invasore, toppa chiamata “antigene” che sta sulla superficie del nemico. Anche l’antigene è una proteina a forma di Y. Quando l’anticorpo-chiave si infila nell’antigene-toppa, l’anticorpo si attiva e neutralizza l’invasore.

Che cos’è un intracorpo?

Qui siamo a un passo successivo. L’intracorpo è un anticorpo fabbricato all’interno della cellula e deve legarsi a una determinata proteina. Ecco allora l’idea dei ricercatori: visto che la demenza da Alzheimer è causata da un accumulo di proteine all’interno dei neuroni, si potrebbe usare un intracorpo per neutralizzare proteina che intossica i neuroni. Però c’è un problema. Quando la battaglia avviene “fuori”, gli anticorpi riconoscono il nemico perché “vedono” l’antigene. Come fare quindi per convincere l’anticorpo a entrare nella cellula e riconoscere la proteina beta-amiloide, quella che provoca l’Alzheimer? Bisogna agire dall’interno Ci vuole la terapia genica: il gene che dà le istruzioni per fabbricare l’anticorpo viene “incapsulato” nel DNA dei neuroni del paziente in modo che siano i neuroni stessi a produrre le armi che combattono la proteina tossica. Speriamo che questa terapia funzioni davvero. Non solo per i malati ma anche per dare una speranza a chi vive vicino a queste persone. Assistere alla decadenza mentale delle persone che amiamo, è come assistere a una morte che si ripete ogni giorno.